COLUSSI.jpg
Da venerdì scorso sono in stato di agitazione e hanno bloccato straordinari e flessibilità. E la prossima settimana, in data ancora da definirsi, arriveranno allo sciopero dell'intero stabilimento di Petrignano. Parliamo dei lavoratori della Colussi, circa 500 complessivamente, che rispondono così a quello che definiscono “un tentativo dell'azienda di sconvolgere l'organizzazione del lavoro, rivedendo le turnazioni e aumentando il lavoro notturno per le donne, senza mettere nulla sul piatto della bilancia”. “Abbiamo rotto il tavolo delle trattative – spiega Alessandro Sforna, delegato Uila-Uil della Rsu Colussi – perché non possiamo accettare che l'azienda pretenda di rispondere alle maggiori esigenze produttive stravolgendo i nostri orari, i nostri turni settimanali e quindi i nostri ritmi di vita”. “La cosa peggiore – aggiunge Natale Terenzi, delegato Flai-Cgil – è l'atteggiamento con cui pretendono di ottenere ciò che vogliono senza nemmeno trattare, mentre noi abbiamo indennità bloccate da anni, un mansionario aziendale ormai vecchio e un parcheggio non custodito dove le nostre macchine non sono al sicuro. Tutto fermo da troppo tempo”. “Ci siamo seduti al tavolo in maniera costruttiva con l'obiettivo di arrivare ad un accordo – assicura Loreto Fioretti, delegato Fai-Cisl - ma da parte dell'azienda abbiamo trovato un muro di arroganza che non è stato possibile abbattere. Il problema è che ormai non considerano i lavoratori come una risorsa importante, ma soltanto come numeri da organizzare a piacimento”. La Rsu, unitariamente, andrà dunque allo sciopero, nei tempi e nelle modalità che i lavoratori riterranno più efficaci per l'obiettivo che si sono dati, ovvero quello di far tornare l'azienda sui suoi passi e di aprire una vera trattativa. Condividi