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Pur avendo aderito all’Area politico-culturale di “Rifondazione per la Sinistra”, e ritenendo così di poter coniugare contenuti politici, per fortuna ampiamente condivisi, anche a nome di tale Area, come è avvenuto su scuola-università e ricerca, desidero chiarire senza alcuna possibilità di fraintendimento che il mio impegno politico è e verrà speso al fine di ricomporre un terreno politico comune di confronto sia all’interno del nostro partito che dentro a quel frammentato e variegato arcipelago che è la sinistra italiana. Qualunque ipotesi di scissione dal PRC/SE, di cui tanto si parla, anche a sproposito, in questi giorni è, dal mio punto di vista, da contrastare perché miope ed irresponsabile: non è in alcun modo utile né necessaria al fine di mobilitarci efficacemente per le battaglie politiche che dobbiamo produrre. Essa inoltre risulterebbe oltremodo dannosa anche per impostare un percorso necessario di ricomposizione unitario della sinistra italiana, che non può prescindere, a mio avviso, da Rifondazione Comunista. Lavorerò dunque al fine di evitare ogni ipotesi di scissione o di ulteriore divisione sia all’interno del nostro partito che nella sinistra nel suo complesso. Ritengo che tutti i compagni e le compagne debbano impegnarsi in uno sforzo paziente e caparbio al fine di ricercare e praticare un dialogo costante di apertura e di confronto politico, sia all’interno del partito che esternamente ad esso, al fine di difendere, valorizzare e innovare il patrimonio politico di Rifondazione Comunista come quello della sinistra italiana, con tutta la sua complessità di forme e culture diverse. Mi sento impegnato nel tentativo di evitare la scomparsa della sinistra nel nostro paese: sia di quella sinistra che si dice comunista che di quella che tale non si sente o non si vuole definire. Ritengo questa una emergenza ed una priorità su cui investire il mio lavoro e le mie energie, come tutti voi e assieme a tutti voi. È per tale ragione che partecipo come posso, e come la mia condizione materiale di vita lo permette, ai lavori del partito, a quelli dell’Area politico-culturale cui ho aderito e alle opportunità di confronto e dibattito che si potranno e verranno a costruire in maniera autonoma al di fuori delle forze politico organizzate. Credo che tale istanza di partecipazione e di disponibilità ad un dialogo-confronto che sia franco, costruttivo e che abolisca ogni schema settario precostituito debba essere oggi, più che mai, la bussola del nostro agire. Potremmo così, sperimentare nuove modalità del fare ed organizzare la politica al fine di riallacciare legami delusi e recisi con quel tessuto sociale e quella base popolare paradossalmente vicina ma a noi, purtroppo, distante. Del documento congressuale che ho sottoscritto ricordo una frase molto saggia che diceva press’a poco così: “oggi è il momento della riflessione e del dubbio”. Ebbene, care compagne e compagni, riflettiamo bene, perché le nostre azioni individuali e collettive sono dense di responsabilità e, come la storia e la natura insegna, facile è distruggere ma ben più difficile è costruire qualcosa di solido, credibile e duraturo. Stefano Falcinelli membro CPF - Federazione di Perugia – PRC/SE Condividi