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TERNI - Pur partendo da basi apparentemente condivise – nuovo piano regionale dei rifiuti che sancisca la necessità di spingere l’acceleratore sulla raccolta differenziata e il principio dell’autosufficienza delle due province umbre –, la distanza che separa il presidente della Provincia di Terni, Andrea Cavicchioli dal capogruppo di “Sinistra unita per l’Italia”, Danilo Buconi, è però netta sul come arrivare a ciò. Il primo, infatti, ha in animo di proporre – sta scritto in una nota diramata stamani – “un percorso di confronto fra le Istituzioni che hanno competenze in materia, partendo dalle impostazioni recentemente esposte nella conferenza stampa congiunta da Regione, Provincia e Comune di Terni. L’obiettivo sarà quello di valutare le varie proposte sotto il profilo ambientale, industriale, tariffario e dell’innovazione tecnologica”. Un percorso che Cavicchioli ritiene opportuno “tenendo conto del nuovo scenario che è scaturito dalle decisioni dell’ASM e del contenzioso in atto, anche al fine di dare certezze a tutti i soggetti preposti e trovare i giusti equilibri nell’interesse generale”. “Questo quadro – è la sua conclusione - andrà inserito nelle dinamiche del nuovo ‘Piano regionale dei rifiuti’ sulla base dei principi più volte ribaditi della tendenziale autosufficienza degli ambiti sotto il profilo impiantistico e dello sviluppo della raccolta differenziata, anche tramite l’introduzione di nuove metodologie”. La conferma, dunque, di un’apertura ai propositi di riapertura dell’inceneritore ASM, dopo il percorso di ammodernamento tecnologico dell’impianto di recente tracciato dal sindaco Raffaelli e dal presidente della stessa Asm, Porrazzini, Una possibilità, questa, che viene invece decisamente rigettata da Buconi che ha presentato, proprio oggi, un suo ordine del giorno in Provincia proprio per dire no ad ogni ipotesi di revamping dell’impianto di Maratta attorno alla quale, sostiene, “si è sviluppato in questi giorni un dibattito poco trasparente con varie voci che ipotizzano ragguardevoli investimenti per la ristrutturazione dell’impianto con l’obiettivo di rimetterlo in funzione nel giro di circa due anni”. Per il capogruppo di “Sinistra unita per l’Italia”, “Tale soluzione risulterebbe però contraria sia alle linee politiche, anche quelle espresse recentemente dalla Provincia di Terni, sia dal punto di vista tecnologico che di gestione del settore dei rifiuti". "Per questo –sostiene ancora - è necessario un nuovo piano regionale che incrementi la raccolta differenzia, induca i Comuni a mettere in campo azioni concrete di controllo e repressione di ogni illecito comportamento in materia di smaltimento dei rifiuti, definisca e adotti il ‘principio di autosufficienza’ delle singole province in rapporto alla produzione interna dei rifiuti, sancendo l’indisponibilità della Regione, per le sue caratteristiche geomorfologiche, ambientali e paesaggistiche, ad accogliere rifiuti provenienti da altre regioni del territorio nazionale con l’impegno a rinunciare a qualsiasi richiesta di sostegno allo smaltimento dei rifiuti propri all’esterno dei confini regionali ed attivando un piano ordinario di monitoraggio costante dell’impatto sulla salute”. Su queste basi Buconi propone perciò al Presidente e alla Giunta provinciale di attivarsi presso la Regione per impedire il coinvolgimento dell’Umbria nell’emergenza rifiuti della Campania, esprimere netta contrarietà, anche in rappresentanza del Consiglio, alla riapertura dell’impianto di incenerimento dell’ASM, di risolvere il problema della manodopera impiegata dell’ASM medesima trasferendola alle dipendenze di quei Comuni che hanno difficoltà di organico nella gestione dei rifiuti e spingere verso la definizione di un nuovo piano dei rifiuti. Condividi