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di Daniele Cibruscola PERUGIA - Stamattina, durante una conferenza stampa tenutasi nei locali della Provincia, la nuova direzione della Fiva Umbria Confcommercio – Massimiliano Baccari, Pasquale Tirelli e Stefano Ragnacci, rispettivamente presidente, vice-presidente e segretario – in un’analisi a tutto campo sulla situazione del commercio ambulante umbro. Un settore che nella nostra regione sta registrando dati in piacevole contro-tendenza con quelli nazionali, in primo luogo un discreto ricambio generazionale, che mentre nel resto d’Italia è quasi esclusivamente appannaggio di soggetti stranieri, qui in Umbria resta ancora legato alle “tradizioni” familiari dei figli che proseguono le attività iniziate dai padri. Inevitabile non cominciare dalla Fiera dei Morti. “Vorremo rivolgere un plauso al Comune – dice Baccari – che ha saputo realizzare una piazza che ha riscosso l’approvazione sia degli operatori che dei clienti; inoltre – prosegue – dai dati che abbiamo raccolto il 60% dei commercianti si dichiara soddisfatto del risultato economico raggiunto”. Ma non sono mancate critiche alle Istituzioni locali. Sul fenomeno dell’abusivismo innanzitutto, “Pur non mancando leggi regionali all’avanguardia – afferma Ragnacci – come quella sulla confisca della merce degli abusivi, questo resta il maggiore dei problemi con cui un imprenditore del nostro settore si deve confrontare. E’ inaccettabile che in molti casi sia lo stesso commerciante in regola a dover impedire all’abusivo di svolgere la propria attività illecita”. Nonostante questo ed altri problemi (come quello della messa a norma delle aree adibite a mercato), la Fiva si dichiara ottimista per il futuro. Ha infatti annunciato che nel 2008 porterà il Mercato Europeo – già presente in altre città, come ad esempio Arezzo – a Perugia, e che per gli anni a venire sono previsti progetti che coinvolgeranno luna park e venditori ambulanti in manifestazioni primaverili nelle zone del Trasimeno e dell’Assisano. Le amministrazioni locali dunque, devono continuare ad impegnarsi nel sostenere un settore, quello del commercio ambulante, che in Umbria da lavoro a migliaia di persone (2000 quelle, tra imprenditori e addetti, impegnate nella sola Fiera dei Morti) e che può in ogni caso essere, e di fatto già lo è, una delle tante “belle” vetrine della nostra regione. Condividi