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PERUGIA - “La vicenda Merloni segna finalmente un importante passo in avanti nella prospettiva del rilancio aziendale e della salvaguardia occupazionale, dopo mesi di incertezza determinata soprattutto dalla mancata presentazione di un piano industriale”. Così il consigliere regionale Pavilio Lupini (Prc-Se) che ritiene opportuno rilevare che la richiesta delle Regioni di procedere al commissariamento dell’azienda sia stata la decisione “corretta, sia per fornire ai lavoratori le garanzie previste dalla legge Marzano, sia per avere il tempo necessario ad articolare una proposta in grado di assicurare il rilancio dell'azienda”. Secondo Lupini, la sottoscrizione di un accordo di programma da parte del Governo, così come richiesto dalla Giunta regionale dell'Umbria, “potrà consentire di allargare la base del confronto, a partire dalle aziende dell'indotto che dovranno partecipare a pieno titolo al processo di reindustrializzazione. E l'annunciata riapertura per la prossima settimana dei siti produttivi è certamente un forte segnale di speranza; l'auspicio è ora che i due tavoli di lavoro istituiti presso il Ministero diventino l'occasione per rilanciare l'economia dei territori appenninici dell'Umbria, per definire un nuovo modello di sviluppo elaborato a partire dal pieno coinvolgimento di tutti i soggetti in campo”. A giudizio dell’esponente di Rifondazione comunista l'azienda Merloni “che nel suo assetto attuale ha garantito lo sviluppo economico e sociale nei comuni della fascia appenninica , deve ora necessariamente ridefinire i propri orizzonti e le proprie strategie. Penso perciò – conclude Lupini - che il nuovo piano industriale debba contenere alcuni concetti chiave: innovazione, diversificazione produttiva e parziale riconversione, affinché l'azienda possa tornare ad essere l'asse centrale attorno al quale ridisegnare lo sviluppo del territorio”. Condividi