di Giuseppe Castellini

 

Sullo studentato a San Bevignate, a Perugia, continua il ping-pong. La Soprintendenza non dà per l’ennesima volta parere positivo, il Tar per l’ennesima volta dà ragione ad Adisu e Regione che ribadiscono la correttezza dei loro atti per fare lo studentato. Solo che quello studentato, malvisto da tutti i cittadini di Perugia per mille motivi (la posizione vicino ad uno dei gioielli artistici e architettonici della città, che oggettivamente ne viene disturbato, l’assurdità del posto sprovvisto di servizi, l’inutilità in sé della struttura decisa a suo tempo dal trio Lorenzetti-Bistoni-Oliviero), nessuno lo vuole, se non - forse - la Regione. La partita a questo punto è tutta politica. E sarebbe bene che ognuno si prendesse le sue responsabilità davanti ai cittadini di Perugia. Mi stupisce che la commissaria dell’Adisu esulti. Forse vive in una campana di vetro. Non vede, non sente, ma parla. Gli altri, compresi Lorenzetti, Bistoni e Oliviero che ne furono gli alfieri? Muti, forse vogliono cancellarne il ricordo. Invece sarebbe interessante se parlassero. Ma, tanto ciarlieri allora, oggi hanno perso la favella. E questo non passa inosservato.
Infine, si staglia ancora con più dignitosa nettezza la decisione del professor Luca Ferrucci di dimettersi da commissario Adisu dopo che, sulla vicenda di San Bevignate, aveva chiesto una presa di posizione delle Istituzioni. Che però si guardarono bene dal farlo. Ora sulla vicenda siamo finiti nel burocraticismo, dove la politica è scomparsa. Un ping-pong che deve durare fino alle prossime elezioni regionali del 2020, così da passare la patata bollente alla prossima amministrazione regionale.

La cosiddetta Seconda Repubblica è morta così, di inedia. Nessuno la rimpiangerà, né lei né tantomeno i suoi protagonisti, ormai inguardabili e che i cittadini a ragione tengono a debita distanza, ignorandoli (e, quando possono, fischiandoli). Speriamo, se c’è da sperare, nella Terza Repubblica e nei suoi nuovi personaggi. La speranza è l’ultima a morire.

Condividi