di Renzo  Massarelli

 

PERUGIA - Se la pista di pattinaggio sul ghiaccio dev'essere l'idea nuova per il prossimo Natale e, in qualche modo, l'ingresso in società nel momento più propizio e nel luogo simbolo della città, in Corso Vannucci, della fresca amministrazione di Palazzo dei Priori allora cominciamo male. Dopo la sfilata "storica" che ci ha riportati indietro nel tempo e perfettamente in linea con lo spirito dei piccoli paesi che non sanno come fare per sbarcare il lunario, questa idea da Luna park si affianca in qualche modo alla ruota luminosa davanti al Brufani e alla giostrina di Piazza Italia. Alla ruota e alla giostrina siamo ormai affezionati. Le loro luci un po' tristi ci parlano davvero del Natale, ci ricordano il passato, un mondo che se n'è andato, ma la pista di ghiaccio no, quella proprio non ci parla di nulla, ne' del passato ne' del futuro. Piacerà a qualche gestore di una qualche attività commerciale, chissà, forse alla assessora che cerca di assecondare con grande comprensione i gusti e gli interessi dei suoi grandi elettori che chiedono più posti auto davanti ai loro negozi di via Baglioni per gli avventori del centro o forse un po' anche per se stessi e di meno per i residenti che poi sono i loro primi clienti, ma vanno a piedi. Sarà che a Natale siamo tutti più buoni.

Queste cadute di stile, questa corsa alla ricerca dei lustrini, questa resa al kitsch, è quasi inevitabile a Natale, anche nelle città che non sono dei paesi un po' ingrossati e basta. Capita. Però ce la stiamo mettendo tutta per correre dietro al sogno felliniano, al nostro borgo di Amarcord, senza riuscirci, si capisce. Si vede che alla bellezza della città, al suo fascino innato, al cosiddetto centro commerciale naturale e alla sua capacità di attrarre e sedurre chi arriva in centro non credono più di tanto, sia gli amministratori che gli stessi esercenti. Ci vuole sempre qualcosa in più. Per questo si deve inventare l'eterno albero della cuccagna dove, dopo una lunga e faticosa scalata, si può scoprire l'Eden, il paradiso terrestre e tutte le sue meraviglie. Intendiamoci, il Natale è il Natale e va festeggiato con tante luci, balocchi e profumi, qualcosa, insomma, si deve pur inventare. Non è questo il problema. Il problema è che c'è una assessora che incontra i commercianti per tagliare qualche posto per la sosta ai residenti che, come si sa, sono sempre così egoisti, per regalarlo a coloro che salgono in centro con la propria auto perché, si dice, i perugini "sono pigri". I perugini, che hanno abitato per secoli in una città piena di scale.

 E' il modo di interpretare la città e i suoi bisogni che è sbagliato. E' così che nasce il disco volante di ghiaccio di Piazza della Repubblica, è dentro questo corto circuito mentale che si avviluppa da decenni la crisi del centro di questa città. Anche nei film di Fellini c'è spesso la presenza di un alieno. Nella "Dolce vita" appare sulla spiaggia di Fregene, alle prime luci dell'alba, sotto le forme di un pesce mostruoso, senza vita, che però continua a guardarci con il suo occhio enigmatico, forse già spento, forse ancora vivo. Guarda la nostra miopia, l'incapacità delle persone che lo circondano di capire chi sono e cosa ci fanno in riva al mare, alla fine di una lunga festa notturna, prima che spunti il sole.

Ora, non è il caso che i gestori della pista da pattinaggio, un piccolo, beh forse non tanto piccolo, gioiello di tecnologia che regala l'ebbrezza del volo a quei pochi giovani virtuosi che sanno correre su delle lamelle d'acciaio, se ne abbiano a male se qualche perugino non capisce. Forse non capiscono neanche i nostri amministratori che però si adeguano. Se tutta la città e anche gli stessi inquilini di Palazzo dei Priori si sono opposti con meritoria decisione alla costruzione di un mostriciattolo di cemento nella piccola valle incantata di San Bevignate una ragione ci dev'essere. Si tratta della stessa ragione per cui una vasca di acqua ghiacciata non può stare in mezzo a Corso Vannucci, neanche per un mese, neppure se questo mese è quello delle feste di Natale e Capodanno. Se è per questo, neanche a carnevale, per dire.

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