Il 5 novembre è stato pubblicato sulla rivista Bioscience il rapporto (che ha il sapore del monito) "Avvertimento degli scienziati riguardo alla emergenza climatica". Nello stesso periodo esattamente 40 anni fa si svolgeva a Ginevra la prima conferenza globale sul clima, oggi hanno deciso di sottoscrivere questo appello rivolto ai politici e ai cittadini di tutto il mondo ben 11258 scienziati e scienziate di 153 nazioni, provenienti da ogni continente. Tra questi più di 250 lavorano in enti di ricerca e accademie italiane. Così affermano nel rapporto: «È un obbligo morale per noi scienziati lanciare un chiaro allarme all’umanità in presenza di una minaccia catastrofica». La Terra, infatti, è in piena “emergenza climatica” e ulteriori gravi conseguenze saranno inevitabili senza cambiamenti profondi e permanenti, è necessario pertanto invertire la rotta e modificare radicalmente il modello di sviluppo.
Siamo ancora in tempo partendo da subito con azioni concrete, pertanto in questa complicatissima fase è possibile guardare al futuro con speranza sulla base di sei raccomandazioni:
1. Settore energetico: è fondamentale sostituire i combustibili fossili con fonti rinnovabili a basse emissioni, eliminare i sussidi alle compagnie petrolifere, e imporre tasse sul carbonio adeguatamente elevate per scoraggiare l'impiego degli idrocarburi.  I paesi più ricchi, devono sostenere le nazioni più povere nel passaggio a fonti alternative.
2. Riduzione di emissioni di metano, polveri sottili, idrofluorocarburi e altri inquinanti climatici: per consentire la riduzione di oltre il 50% della tendenza al riscaldamento globale.
3. Natura: ripristinare e proteggere ecosistemi come foreste, praterie, torbiere, zone umide e mangrovie, per catturare in maniera massiva l'anidride carbonica presente in atmosfera. Le piante, gli animali e i microrganismi svolgono un ruolo significativo nel ciclo e nello stoccaggio del carbonio.
4. Cibo: il nostro modo di mangiare sta fagocitando le riserve del Pianeta. È necessario passare ad una dieta più bilanciata e a base di vegetali e ridurre lo spreco di cibo. Il cambiamento dietetico ridurrebbe notevolmente le emissioni di metano e altri gas serra e consentirebbe la coltivazione di maggiore cibo per il consumo umano e creare nuove aree di rimboschimento.
5. Economia: passare a una economia carbon-free per riavvicinare l'umanità alla biosfera e allontanarla dalla ricerca del mero profitto. È possibile, in questo modo, utilizzare gli ecosistemi e garantire nel tempo la sostenibilità delle risorse della biosfera. Gli esperti avvertono, inoltre, che la crisi climatica colpirà anche il mondo della finanza.
6. La crescita della popolazione: è necessario porre al centro la giustizia sociale ed economica, ridurre le disuguaglianze.
Considerando lo stato attuale della situazione globale, i sei punti dovrebbero essere al centro dell’agenda di ogni governo, per assicurare un futuro migliore alla nostra e alle prossime generazioni.

Condividi