La necessità di una razionalizzazione delle rete di Assistenza Ospedaliera in Umbria  si inserisce nella  modernizzazione di  una articolata serie di servizi, che non può ovviamente non tenere conto, comunque, di alcuni aspetti centrali.

Il primo è sicuramente l'assetto degli esiti di salute: la popolazione ha il diritto di vivere in un contesto sano e di non ammalarsi.

Il secondo è che le scelte di un servizio sanitario pubblico ed universale producono i loro effetti migliori se sono condivise con i portatori di interesse (Stakeholders).

Troppo spesso la necessità di riorganizzazione viene subita dalle popolazioni e dalle comunità come una privazione reale di diritti e troppo spesso si dimentica che il valore reale  di efficacia si raggiunge con il coinvolgimento degli operatori che i servizi stessi erogano.

In tal senso emergono diffusamente criticitò soprattutto in fasce della popolazione che tali scelte avverte come punitive.

E' il caso degli anziani sempre più longevi e sempre più sconcertati dalla precarietà di una risposta sanitaria e sociale percepita come gravemente insufficiente o di tipo caritatevole.

E' il caso delle popolazioni più periferiche che vedono assottigliarsi la rete di servizi con vaghe promesse di migliore efficienza.

Ultimo, in ordine di tempo, è il caso del territorio del Trasimeno-Pievese (Comuni di Piegaro, Panicale, Paciano, Città della Pieve) e dell'Alto Orvietano (comuni di Fabro, Montegabbione, Monteleone, Allerona, Ficulle).

In questa area si era diffusa la reale convinzione che la realizzazione di un unico e baricentrico nuovo ed al passo dei tempi Servizio Ospedaliero, ipotizzato a Villastrada (Castiglione del Lago), unitamente alle riconversioni delle strutture esistenti, avrebbe portato a compimento questo virtuoso percorso.

L'abbandono abbastanza repentino di questa strada, già decisa e partecipata (unico caso in Umbria), ha di nuovo messo in fibrillazione ed alimentato le ostilità di molte comunità locali, oltre che ingenerare negli operatori ansia ed insoddisfazione.

Sarebbe allora importante tornare a ridiscutere con maggiore serenità e verificare le varie problematiche, ricordando i grandi progressi (ed i bassi costi) che la gestione socio-sanitaria del passato nel Trasimeno aveva ottenuto, meritando il plauso delle Istituzioni regionali e ricordando anche come buona parte della attuale dirigenza professionale sanitaria umbra proprio da questa area e queste esperienza sia  positivamente partita acquisendo autorevolezza e considerazione.

Marco Bertozzi,
Segreteria regionale Umbria ANMDO (Associazione Nazionale Medici di Direzione Ospedaliera)

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