Un collettivo che ha segnato la letteratura italiana, non solo di genere, degli ultimi venti anni. Non possiamo definire diversamente Wu Ming; non solo scrittori in caccia di storie, ma anche portavoci di una maniera di pensare il racconto, l’editoria e il mondo che ci circonda. Autori di bestseller, ma con un’etica, insomma.

Nel loro percorso letterario di romanzieri storici, attraverso la finzione e la distanza di secoli, hanno però sempre continuato a cercare di raccontare le distorsioni del tempo presente. Un percorso letterario di impegno politico più che di contestazione dell’industria culturale, che ha permesso loro di esportare anche all’estero, con successo, un’idea originale della contestazione profondamente al passo con i tempi.

Se volete saperne di più potete andare sul loro sito ufficiale, sul loro blog giap, comunità molto attiva, mentre qui trovate il calendario completo del loro lungo tour di presentazione  Con il nome“Wu Ming Contingent” sono anche una band punk-rock. Il loro album "Bioscop" - tematicamente collegato a L'Armata dei Sonnambuli - esce il 18 aprile.

I senza nome (questa la traduzione italiana del cinese Wu Ming) sono partiti dagli anni ’90, dal movimento della controcultura, da Luther Blisset, dal successo di Q (1999), scritto da quattro esponenti bolognesi di quel progetto ormai in dissoluzione, arrivando al sequel Altai (2009), passando per un excursus a metà del XX secolo in 54 ( 2002).

Nel 2007, con Manituana, iniziano quello che definiscono il “Trittico Atlantico”, un progetto che prevede la pubblicazione di tre romanzi, che hanno in comune l’ambientazione negli ultimi trent’anni del ‘700, visti da una sponda e dall’altra dell’Atlantico. Il secondo capitolo di questa trilogia arriva ora nelle librerie, sempre da Einaudi, col titolo L’armata dei sonnambuli.

L'armata dei sonnambuli di Wu Ming, Einaudi, pagine 796, euro 21

Il romanzo del Terrore di Wu Ming. L'opera piú ambiziosa, punto d'arrivo di un percorso ventennale.

1794. Parigi ha solo notti senza luna. Marat, Robespierre e Saint- Just sono morti, ma c'è chi giura di averli visti all'ospedale di Bicêtre. Un uomo in maschera si aggira sui tetti: è l'Ammazzaincredibili, eroe dei quartieri popolari, difensore della plebe rivoluzionaria, ieri temuta e oggi umiliata, schiacciata da un nuovo potere. Dicono che sia un italiano.

Orde di uomini bizzarri riempiono le strade, scritte enigmatiche compaiono sui muri e una forza invisibile condiziona i destini, in città e nei remoti boschi dell'Alvernia. Qualcuno la chiama «fluido», qualcun altro Volontà. Guarda, figliolo: un giorno tutta questa controrivoluzione sarà tua. Ma è meglio cominciare dall'inizio. Anzi: dal giorno in cui Luigi Capeto incontrò Madama Ghigliottina.

In questo romanzo troverete:

La torre di Piazza Rivoluzione. Da lassú si vede persino il Belgio, ma non la Vandea.

La ghigliottina. Ça va sans dire!

Il fluido magnetico. Funzionerebbe anche se non esistesse. Sono sempre gli uomini a magnetizzare le donne, sono sempre i nobili a magnetizzare i contadini.

Il castigamatti. Va bene slegare gli alienati, ma bisogna avere un piano B.

Il gladio della legge. Tutti lo invocano. Se non colpisce chi accaparra e affama, ci penserà lo Spirito di Marat.

Lo Spirito di Marat. L'Amico del Popolo è sempre con noi.

Lo Spirito di Marat. Si abbatte sulle teste dei monopolatori, dei muschiatini, di tutti i nemici del popolo. Si dice sia un femore umano placcato d'argento.

La Festa dell'Unità. Si chiama proprio cosí, ma non è la stessa.

La lettera R. Viene dopo la Q. Alcuni si rifiutano di pronunciarla, pa'ola mia!

Il pane dell'uguaglianza. Se lo scagli contro un muro ci rimane appiccicato, ma altro non c'è.

Il folgoratore. Gira la manovella: la scossa può stendere una schiera di soldati.

Il potere esecutivo. Si abbatte sulle teste dei giacobini, dei sanculotti, dei terroristi.

I ferri da calza. Possono arrecare gravi danni. Le Streghe della Montagna mirano alla faccia.

L'uomo della merda. Esce dal gabinetto con il suo seguito di topi e scarafaggi, per trascinarti giú.

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