Di Ciuenlai - Lo Speranza che dice “Resistere con coltello tra i denti per 7-8 mesi” (ma come a novembre non c’era il vaccino?), rappresenta un nuovo mutamento di rotta sul coronavirus. Non ci voleva molto a capire che l’inverno sarebbe stato peggiore della primavera scorsa; bastava scorrere l’inesorabile crescita dei contagi. Non è questa dunque la sorpresa.

Però una dichiarazione del genere alimenta ancora di più le perplessità su questa strana gestione della pandemia. Basta lasciare scorrere i fatti per far emergere un botto di contraddizioni e di comportamenti bizzarri e a volte incomprensibili da parte di chi era chiamato a dare risposte a questo gravissimo problema. E’ un ragionamento che vale per tutti nel mondo occidentale e, invece, vale per pochi nel mondo orientale. Anche questa è una differenza che è difficile da spiegare e da capire. Allora alla fine del 2019 iniziano le polmoniti ed in oriente scoppia l’epidemia da coronavirus. In occidente invece che prendere precauzioni si minimizza andando a pranzo coi cinesi per dimostrare che non c’è alcun pericolo. Noti virologi, epidemiologi, febbrologi, pneumologi, influenzologi e chi più “ologi” ha più ne metta, si danno da fare per tranquillizzare “qui non siamo in Cina, il virus non attacca”.

E avevano ragione perché se avessimo fatto come loro non saremmo in queste condizioni.  La Cina, la Corea e compagnia in poche settimane, con interventi mai visti e una organizzazione spaziale, hanno spazzato via o contenuto la malattia, raggiungendo in alcuni casi e in diversi momenti il fatidico “contagio 0” (che in Cina, ufficialmente,  ancora persiste). In occidente, l’aver fatto incredibilmente spallucce al pericolo, si scatena una prima ondata che fa migliaia di morti, mettendo a nudo le grandi carenze dei servizi sanitari. Solo allora vengono presi provvedimenti drastici come il mezzo lookdown (mezzo perché da noi non si è mai chiuso tutto) che da ottimi risultati.

E qui scatta la seconda incongruenza. Ad un passo dal contagio 0, si riapre tutto e si ridà fiato al virus che torna ai livelli di prima. Non solo; ricomincia la  fase delle sottovalutazioni e delle rassicurazioni. “tranquilli, Il vaccino è alle porte a novembre sarà tutto finito”. Invece ad ottobre si scopre che non è così e si sposta la data del termine di questo incubo alla prossima estate. Insomma torna la ”scientificissima” parola d’ordine “speriamo nel caldo”.  Sarà impreparazione ad una cosa sconosciuta, sarà inesperienza di un fenomeno, la pandemia, che avevamo letto solo nei libri di storia, sarà incapacità a rispondere adeguatamente a catastrofi di questo genere da parte di una classe dirigente di poco spessore, ma, al netto di queste evidenti anomalie, c’è qualcosa che non torna.

In occidente o non si fa niente come negli Usa e nelle Americhe per la serie “muoia chi deve morire (i poveracci) e campi chi deve campare (i benestanti)”,  o si applica, come in Europa, uno sconcertante e poco comprensibile  stop and go. Un sistema che tende solo a contenere quando l’espansione esplode, senza mai  spingersi fino in fondo nei provvedimenti di contrasto.  

Per fare un esempio. E’ provato che uno degli strumenti principali di controllo sono le App. Qui sono facoltative e non le scarica nessuno, in Asia obbligatorie. La differenza è che noi i contatti degli infetti li cerchiamo “a mano”, con un enorme dispendio di risorse umane e del fattore fondamentale: il tempo,  mentre loro ce l’hanno in tempo reale e in un nanosecondo organizzano le contromosse. Dice la “privacy”. La privacy de che, in un mondo dove tutti sono in rete e facilmente controllabili, anche quelli che non hanno internet.  La risposta a questi interrogativi non può essere solo l’economia, perché quella vale anche per la Cina e la Corea.

La risposta potrebbe essere più profonda. La situazione creata dal virus permette l’affermazione di una nuova era nelle relazioni sociali : quella del distanziamento tra le persone e della loro completa digitalizzazione. Non è per caso che più dura la pandemia e più si cementa “il nuovo ordine”; il pensiero unico,  quello delle libertà formali, dei diritti civili usati come “placebo” al posto di quelli sociali e delle dittature mascherate da democrazie? Lo chiedo per un amico.

P.S. Chiariamoci subito; la pandemia esiste ma va distinta dalla sua gestione politica. Non c’è nessun complotto dietro a tutti questi comportamenti, ci sono solo linee politiche e magari, lo sfruttamento dell’ennesima emergenza del dopo muro.

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