di Stefano Vinti // associazione culturale Umbrialeft

"Il 10% più ricco concentra circa il 44% della ricchezza nazionale. È ora di cambiare, redistribuendo un poco la ricchezza sociale"

La proposta di LeU, di una piccola tassa patrimoniale, soprattutto per milionari e miliardari, per contrastare gli effetti economici e sociali del Covid, è convincente. In Italia il 10% più povero della popolazione ha un patrimonio netto negativo: cioè ha solo debiti. Il 10% più ricco concentra circa il 44% della ricchezza nazionale. Una diseguaglianza insostenibile. È ora di cambiare, redistribuendo un poco la ricchezza sociale. Aboliamo tutte le piccole patrimoniali: Imu sugli immobili diverse dalla prima casa, bollo sui conti correnti e sui titoli finanziari. Sono tutti tributi non progressivi, che pesano soprattutto sulla casa e chiedono troppo a chi ha poco e poco a chi ha troppo.

L'idea di cancellarli tutti e di sostituirli con una unica imposta che si applichi a partire da 500mila euro di proprietà netta. Lavoratori e ceto medio vedrebbero calare il peso delle tasse, in compenso c’è chi pagherebbe di più, tutti quelli che hanno un patrimonio superiore a 50 milioni di euro netti, su cui peserebbe una aliquota del 2%, e del 3% sopra il miliardo di euro. Cioè una piccola patrimoniale per milionari e miliardari. Infatti, è appena l’1% della popolazione che detiene il 25% della ricchezza nazionale. Un intervento che determinerebbe un ricavo stimato di 10 miliardi di euro l’anno da investire soprattutto nella sanità, nella scuola e nei trasporti.

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