Il rappresentante dell’associazione UmbriaLeft denuncia un +3,55% di sentenze di sfratto - “È necessario riqualificare il patrimonio pubblico, acquisire e costruire nuove case”

(AVInews) – Perugia, 11 lug. – “L’accesso all’alloggio pubblico a canone sociale deve essere garantito dalla Regione e dai Comuni (oltre che dal Governo nazionale) mettendo a disposizione ulteriori stock di appartamenti attraverso la riqualificazione del patrimonio pubblico esistente, nuove acquisizioni tra le significative disponibilità private che risultano invendute o non date in locazione e nuove costruzioni”. È questa l’impellente richiesta che avanza Stefano Vinti, rappresentante dell’associazione culturale UmbriaLeft, a seguito della diffusione dei dati sugli sfratti in Umbria nel 2018. “I dati – commenta Vinti –, forniti dal Ministero dell’Interno e diffusi dall’Unione inquilini nazionale, confermano anche sul versante del diritto alla casa il declino economico e sociale della nostra regione, come dimostrano gli sfratti per morosità. Una crisi accentuata da un vuoto nelle politiche abitative della Regione Umbria impantanata nell’alimentare una ripugnante ‘guerra tra i poveri’, nonché a studiare tutte le norme possibili per discriminare qualcuno a favore di qualcun altro, invece che mettere in campo risorse, idee, progetti e provvedimenti che garantiscano il diritto alla casa a tutti coloro che legittimamente ne hanno bisogno. Occorrono nuove politiche abitative per garantire il diritto alla casa, sostenere il settore dell’edilizia e l’economia regionale più in generale”.

Quindi i dati. “In Umbria – spiega l’ex assessore regionale – sono state emesse 787 sentenze di sfratto (+3,55% rispetto al 2017) di cui nessuna per la legittima necessità del proprietario: per finita locazione sono state 14 a Perugia e 29 nel resto dei comuni della provincia, per morosità sono state 349 nei capoluoghi e 395 nei restanti comuni. Le richieste di esecuzione dello sfratto presentate da ufficiali giudiziari sono state in tutta l’Umbria 392 (+1,29%) e gli sfratti eseguiti sono stati 435 (+4,5%). Il confronto con il dato nazionale è impietoso: in Italia nello stesso periodo le sentenze di sfratto e di esecuzione sono calate del 5,5 per cento circa”. “Per morosità – prosegue Vinti – le sentenze di sfratto sono state 197 a Perugia e 331 nel resto della provincia. Su un totale di 571 sentenze emesse, ben 528 sono per morosità, con un aumento dello 0,18 per cento rispetto al 2017. A Perugia gli sfratti eseguiti con la forza pubblica sono stati 312 (+8,7%). A Terni ci sono state 152 sentenze per morosità e 64 in provincia, con un aumento del 13,68 per cento. Le richieste di esecuzione sono state 261 (+2,35%) e gli sfratti eseguiti sono stati 123”.

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