Spesso in Umbria da parte dei livelli istituzionali si cerca di accreditare l'idea di una ripresa economica già in atto.

Questa narrazione non regge di fronte alla realtà. Basta pensare che una recentissima ricerca dell'Istat parla di una deflazione in Italia pari allo 0,5%, in aumento rispetto ai mesi precedenti e con l'Umbria che con un -1% ha il tasso negativo più alto tra tutte le regioni, quindi esattamente il doppio della media nazionale.

 
Per quanto riguarda poi le principali città, Perugia, insieme a Potenza, si colloca in fondo alla classifica con -1,2%.

È bene ricordare che, come sottolineano molti economisti, la deflazione è il male peggiore perché indica una recessione in atto ed é quindi il nemico fondamentale da contrastare perché in questa situazione non c é solo il blocco dei consumi ma in proporzione si verifica un aumento sia del debito pubblico che di quello privato. E evidente  che ci troviamo di fronte all'ennesimo dato negativo che si aggiunge all'allargarsi delle disuguaglianze sociali, sempre l'Istat lo indica, e all' incancrenirsi di una serie di vertenze territoriali.
 

Tra queste ricordiamo la lunghissima vertenza della ex Merloni e le disastrose condizioni economiche e sociali in cui si trova l'intera zona della fascia appenninica. Una situazione complessiva che non può essere assolutamente contrastata, come sta cercando di fare la Regione, riproponendo ancora una volta gli stessi strumenti che in tutti questi anni non hanno prodotto alcun rimedio concreto. Infatti i 55 milioni indicati adesso, dei quali 28 in Umbria, come soluzione del problema somigliano al vecchio accordo di programma avanzato a suo tempo insieme alle Marche e che ha dato risultati pari a zero.

Anche a fronte di questi ultimi dati dell'Istat sulla deflazione riteniamo che sia veramente giunto il momento di farla finita con le narrazioni fuori della realtà e che la crisi vada affrontata, a tutti i livelli, con competenza e concretezza: serve subito una politica economica alternativa che innanzitutto dia di nuovo voce e dignità al lavoro.
 

Mario Bravi,
Sinistra Italiana
Comitato Operativo Umbria

 

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