di Giuseppe Mattioli

 

Più passano i giorni e più mi rendo conto che la compagine governativa, nel complesso, non mi piace per niente. Altro che governo dei migliori, alcuni ministri sono impresentabili e in altre occasioni hanno fallito miseramente.
La nomina dei sottosegretari è stata una dimostrazione di rissa e di confusione, dove l’unico vincitore, come sempre, è il padrone che ha ottenuto sottosegretari che vigilano sulla sua incolumità giudiziaria e suoi affari aziendali.
Dove sia la tanto sbandierata bravura del nuovo salvatore della patria, fino ad ora, non è dimostrata per niente, anzi.
I renziani, smentendo le parole dette con violenza in parlamento contro Conte, hanno ripreso i loro posti di potere.
I 5 stelle in dissoluzione poco hanno ottenuto, la Lega quello che voleva lo ha preteso.
Leu un solo sottosegretario e tanti attacchi giornalieri da parte degli altri partiti all’unico suo ministro.
Il partito democratico, incerto, debole, dall’identità non riconoscibile, in balia delle correnti, ha preso poco, ma in compenso sta subendo un attacco concentrico, da parte dei renziani dentro e fuori, per riprendersi il partito, poiché Italia Viva è al collasso di consensi, anche se si è avvicinata alla destra.
Sinistra Italiana, si è divisa, ma almeno un pezzo è restata coerentemente fuori dal governo.
La situazione, Draghi o non Draghi è sempre la stessa, la pandemia impazza, la vaccinazione prevista non funziona, la situazione economica peggiora, e Salvini sta al governo e all’opposizione. La Meloni sembra più tranquilla: opposizione volta per volta.
Una cosa è certa, con questo governo si è stabilito chi saranno coloro che metteranno le mani sui soldi  europei: gli appoggi unificati di giornali e tv  lo sta a dimostrare.
Ne valeva la pena? tutto questo tempo perduto e questo casino? Per ora no, poi vedremo. Certo che Renzi ha fatto, volontariamente o no, un capolavoro di sfiducia e dissoluzione politica. L’opinione pubblica è sempre più frastornata e scettica.
E’ necessario, al più presto, richiamare Conte e mettere in cantiere un grande piano di rinnovamento e di sviluppo per l'Italia. Una nuova visione coraggiosa e riformatrice che rompa con il passato, sorretta da una coalizione PD, 5 Stelle e Leu rinnovati.
Questa iniziativa, infatti, sicuramente costringerà i tre partiti a interrogarsi a fondo e a risolvere nodi mai affrontati in passato.
Oggi, grazie anche a Renzi, ha vinto la destra, ma la partita è ancora tutta da giocare.
Fra pochi mesi si voterà nelle maggiori città italiane per il rinnovo dei consigli comunali, pertanto è utile muoversi subito e non perdere altro tempo prezioso.
 Poiché dopo l’elezione del presidente della repubblica si andrà diritti alle votazioni politiche.

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