Il voto dei cittadini britannici a favore della Brexit è la drammatica conseguenza di una costruzione dell'Unione Europea sempre più incompatibile con il principio della sovranità popolare.

A distanza di un anno dall'umiliazione inflitta al popolo greco, che si è visto cancellare il risultato di un referendum popolare dal ricatto delle istituzioni europee, il pronunciamento democratico in un grande Paese, ancora dotato di sovranità monetaria e quindi non soggetto al potere di condizionamento della BCE, esprime il rifiuto di un metodo di governo che sottrae ai cittadini le decisioni fondamentali.

Ora, prima che sia troppo tardi, il nostro Paese è chiamato ad assumere un'iniziativa decisa per mettere in discussione a fondo le regole e le modalità di funzionamento delle istituzioni europee.

Non è più tempo di slogan, di vaghe aspirazioni e di dibattiti astratti, ma di verificare la possibilità di una svolta immediata e concreta, a partire dalle questioni economiche più urgenti: la sospensione del bail-in bancario, il definitivo superamento del fiscal compact e l'istituzione di un sussidio europeo di disoccupazione.

 

Alfredo D'Attorre,

deputato Sinistra  Italiana

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