di Alfredo D'Attorre.

La conferenza stampa del governo sulla legge di bilancio ha confermato che l'avventurismo politico ed economico di Renzi è oggi la principale minaccia alla solidità e credibilità del Paese.
In una congiuntura internazionale difficile l'Italia avrebbe avuto bisogno di una guida capace di unire le energie migliori per superare le attuali regole europee e difendere l'interesse nazionale sui temi cruciali, dalla tutela del risparmio al rilancio degli investimenti pubblici.
Invece ci troviamo da mesi con un Paese paralizzato e lacerato, per effetto della sciagurata scelta del governo di imporre sul cambiamento della Costituzione una sorta di voto di fiducia ai cittadini, dopo aver espropriato il ruolo del Parlamento.
È sempre più evidente che la vittoria del No sia l'unica strada per ridare serenità al Paese, per restituire la discussione sulle regole democratiche fondamentali al Parlamento e per indurre il prossimo governo a occuparsi con più umiltà delle tante emergenze economiche e sociali irrisolte.
Solo così si potrà superare quella percezione di fragilità dell'Italia che in questi giorni si sta acuendo sui mercati e di cui Renzi è interamente responsabile.

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