Di Ciuenlai - “L'Umbria è rossa l'Italia lo sarà”. Uno slogan che, pieni di orgoglio, tra l'invidia e il compiacimento di gran parte degli altri connazionali, gli umbri del Pci facevano risuonare nelle grandi manifestazioni nazionali del Partito. Erano i tempi dell'egemonia totale di questa cultura e dei suoi valori sulla società regionale. Erano i tempi in cui la piccola Umbria era diventata un modello nazionale e le sue prime leggi copiate in tutto lo stivale. Ecco di questo mondo che cosa è rimasto? Poco o niente. Oggi lo slogan potrebbe essere così rimodellato “l'Umbria è bianca L'Italia lo era già”. Ecco noi vogliamo, con l'ausilio di molti protagonisti di quei tempi, capire i tanti o pochi perchè, nel giro di un decennio o poco più, quel patrimonio è praticamente scomparso e se, nell'attuale situazione di riorganizzazione liberista (quella che chiamano crisi) della società, c'è la necessità di rimettere in pista tutti, o perlomeno alcuni di quei valori perduti.

 

SCHEDA – I NUMERI DELLA CRISI DELLA SINISTRA IN UMBRIA

La storia è nota., ma la riassumiamo in sintesi. La sinistra in Umbria diventa maggioranza negli anni 50 e il Pci si colloca stabilmente come principale partito della regione. Alle prime elezioni regionali la sinistra porta a casa il 55,9% dei voti e mantiene il 60% dei consensi fino al 1990. E qui le cose cominciano a cambiare e arriva la “contaminazione” dei moderati sulla coalizione che cambia nome e si definisce di centrosinistra. Da allora tramite l'Ulivo prima e il Pd poi questa componente, che nella nuova configurazione correntista e individualista della politica c'è cresciuta e ci sguazza, incrementa costantemente la sua presenza fino a sostituire in valori, metodi di gestione del governo e uomini la cultura e la vecchia classe dirigente del Pci e, in parte,anche del Psi. La componente ex dc e pentapartitica valeva all'inizio , sia nell'Ulivo che nel Pd, non più del 10/15%. Adesso è egemone politicamente e corposa all'interno delle strutture di potere. Le chiacchiere stanno a zero. Il segretario regionale del Pd è di provenienza Repubblicana, la Giunta regionale monocolore Pd ha solo due componenti su sei che vengono dalla storia comunista. La Presidente Marini e Fernanda Cecchini che però, occorre dirlo, fanno parte, come parecchi dei amministratori ex pci di bersaniana memoria, di componenti (i giovani turchi) che costituiscono una forte minoranza all'interno di quel panorama renziano ed ex democristiano che domina il Pd (Renzi, Del Rio, Elena Boschi, Guerini, Gentiloni ecc.) e che , quindi sono praticamente usciti da quella storia. Qualcosa è cambiato e di brutto. Se si vuole ricostruire una presenza vera della sinistra nella regione occorre capirlo. E noi ci proveremo con questa inchiesta.

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