Di Ciuenlai - Perchè il problema dell'immigrazione è diventato un fatto centrale e perchè esso è una delle principali ragioni della scomparsa o, se preferite, della crisi della sinistra in Europa? Perchè come tante altre cose, l'omologazione al sistema liberistico della sinistra tradizionale, ha portato ad una gestione sbagliata del fenomeno, che' stato letto con gli occhi e con le parole d'ordine di altri .

Finalmente , in questo ultimo periodo, si alzano voci nella Linke, nel Labour di Corbyn e, in generale nella sinistra emergente, che vedono questo “esodo” con occhi diversi. Anch'io andrò controcorrente richiamando una delle pratiche ormai in completo disuso tra i ”left” : quella dell'analisi. Prima di dare una risposta bisogna farsi infatti alcune domande di fondo.

Da dove e da cosa deriva questo intenso flusso di migrazione. Ma dal fatto che tutto il Medio Oriente e l'Africa del centro nord sono aree destabilizzate, nelle quali le condizioni di vita sono impossibili e dalle quali si può solo fuggire.

Ecco ma chi è che ha determinato queste condizioni? Ma i guerrafondai dell'occidente che hanno portato, organizzato e alimentato conflitti che, con la scusa della democrazia, hanno messo a ferro e a fuoco decine di paesi con iniziative diverse come guerre a partecipazione diretta (Iraq, Afghanistan, Kurdistan), sostegno a gruppi armati e finti rivoltosi che spesso assomigliano tanto a “contractors” (Siria, Yemen, Nigeria, Niger ecc.) e ondate “democratiche” come le primavere arabe di cui non si ha più traccia se non sotto le macerie che hanno lasciato.

Il tutto ha creato, in questa grandissima parte del Mondo, le condizioni per la messa in opera della più grande tratta degli schiavi dell'era moderna. Determinate le condizioni di invivibilità si è poi passati ad alimentare ed organizzare l'esodo da questi paesi. Un esodo orientato tutto verso l'Europa, l'ultima fortezza del welfare, Gli scopi sono evidenti :

Abbassare salari, diritti, servizi e tenore di vita delle masse popolari di questo continente.

Alimentare una guerra infinita tra poveri che naturalmente permette ai “ricchi” di dominare senza alcun problema

L'obiettivo finale è quello di avvicinare ed eliminare le “disuguaglianze” tra aree geografiche ed economiche diverse. In poche parole parificare le condizioni del lavoratore europeo a quelle del suo omonimo cinese, sudamericano e dell'est europeo. Cioè far diventare tutti schiavi, i migranti e i residenti. Una cosa che di fatto sta già avvenendo. Se eliminate le generazioni più vecchie e levate dal tavolo i redditi “cassa integrazione” di pensionati e dipendenti entrati con le regole del secolo scorso, scoprirete che i giovani hanno già salari da fame e condizioni di vita simili a quelle di fine 800. Solo che il sostegno delle loro famiglie targate “900”, non lo rende ancora evidente. Ma prima o poi , quando queste vecchie generazioni saranno scomparse, diventerà tutto terribilmente chiaro.

La sinistra dovrebbe proporre e sostenere, quindi, un percorso inverso. Invece no. Ha assunto, in tutte le sue espressioni, la parola d'ordine , tipicamente cattolica, dell'accoglienza e dell'integrazione senza se e senza ma. Evitando di porsi, minimamente, il problema che se non si rimuove “il cancro” alla radice, se non si ripristinano le condizioni di vivibilità nelle zone prima nominate, la tratta continuerà e con essa “le contraddizioni in seno al popolo”, che sono il pane dei populismi, di quella forma politica ingegnosamente inventata, supportata e alimentata ad arte dai gruppi dirigenti e dai veri poteri, per assorbire l'inevitabile malcontento, che una simile situazione provoca.

Questi partiti o movimenti, sono innocui, perchè non mettono in discussione la struttura liberista della società e tengono a freno la ricostruzione di una vera sinistra alternativa, alla quale tolgono voti, consenso, linfa e possibilità di ripresa. Continuare con “Accoglienza e integrazione” (che per carità non vanno messe sotto il tappeto), o perlomeno solo con esse, è un vero e proprio suicidio politico che va ad incidere pesantemente sul rapporto tra sinistra e masse popolari. Anche perchè, detta così, ha un valore astratto e poco inerente alla realtà.

La domanda quindi è “accoglienza e integrazione” per quanti e per quanto? Se state alle linee imposte dai gestori dei grandi poteri (Ue, Fmi, Bce ed affini) la risposta è “tanti e per tanto tempo”. Anzi all'infinito. Perchè più ne vengono e più si abbassano le pretese di chi vive nel vecchio continente, nero o bianco che sia. Il primo compito di una sinistra seria è quello di rimettere in piedi uno straccio di organizzazione, riprendere e attualizzare i valori inopinatamente abbandonati iniziando, appunto, dalla costruzione di un grande movimento di massa che si batta per far finire le guerre e le condizioni di invivibilità nelle zone di partenza. Il tutto partendo dall'Europa che deve essere assunta come punto centrale dello scontro.

E in questo senso, anche la diminuzione, o meglio, la cessazione del flusso, diventa un elemento di contrasto alla linea dello schiavismo totale, da prendere in considerazione. Perchè non si salvano i disperati creando nuovi disperati. Non si batte la povertà alimentando i presupposti per crearne dell'altra. Non si ricostruiscono i rapporti con il popolo della sinistra, dando fiato e sostanza alle guerre tra vecchi e nuovi disgraziati. Il pragmatismo che abbiamo imparato dai grandi maestri del marxismo impone alla poca sinistra che c'è di seguire altre strade.

Questa baraonda propagandistica sulla “Diciotti” , queste stucchevoli passarelle sulla nave non aiutano, se non sono supportate da linee operative alternative e diverse dal solo e pur necessario umanitarismo. Sono robe da “sinistra dei Parioli” che , purtroppo, fanno aumentare e non diminuire il consenso al Governo Gialloverde di destra. Se seguite Sky in questi giorni, ogni sondaggio su questa vicenda ha dato lo stesso risultato. 80 per Salvini e il Governo e 20 per i “pariolari”. Se si vogliono creare le condizioni per una svolta è, prima di tutto, la sinistra che deve svoltare.

P.S. Accogliere è facile, ma è dopo che viene il difficile. Integrare in un paese senza lavoro e senza futuro per milioni di giovani è praticamente impossibile. Perchè se non si fornisce alle persone la prima libertà, quella dal bisogno, si creano solo i presupposti per una gigantesca crisi sociale. Una crisi piena di conflitti per la sopravvivenza, che sotterra la sinistra facendo la felicità di “lor signori”.

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