I gravissimi fatti di Parigi richiederebbero il rilancio di una funzione alta della politica, come strumento anche culturale in grado di affrontare i nodi della pace e della guerra, del futuro del pianeta, del suo equilibrio ecologico, come è stato  affrontato da Francesco nell’enciclica ”Laudato Sii”, ma la politica quotidiana latita su questi grandi temi, schiacciata com’è sulla tattica e sul giorno per giorno.

L’emblema di questa politica sempre piu’ svuotata di significati, di valori e di contenuti è efficacemente rappresentata dal Partito Democratico, il partito di governo nazionale  e regionale, sempre piu’ impegnato a lasciare il suo precedente ancoraggio nel centro sinistra, per costruire le sorti magnifiche e progressive del partito della nazione. Infatti il PD si caratterizza sempre piu’ come il partito del jobsact, cioè dell’attacco ai diritti dei lavoratori, della  gestione manageriale della scuola attraverso la cosiddetta "buona scuola" e che con la legge di stabilità non si cura affatto di affrontare il tema delle diseguaglianze crescenti.

In Umbria la dialettica interna (si fa per dire) è ormai cristallizzata tra renziani, giovani turchi e bocciani. Forse non è un caso se il sottoscritto nella campagna elettorale regionale, ostinandosi a voler portare istanze di sinistra nel corpaccione del Pd è stato ostacolato dalla stragrande maggioranza del gruppo dirigente. Ma non è per la negativa esperienza soggettiva, ma per una considerazione piu’ complessiva sulla inesistenza oggettiva di uno spazio vero di agibilità per una sinistra degna di questo nome, che nei giorni scorsi ho comunicato al mio ex segretario di circolo PD che non avrei rinnovato la tessera, per quel poco che vale.

Sono convinto che ci sia l’esigenza e la necessità di costruire una sinistra moderna e di governo, che affronti i nodi della qualità dello sviluppo e delle diseguaglianze, ma questa sinistra non abita dalle parti del Pd. Bisogna contrapporsi alle forme attuali del dominio, del pensiero unico basato sull’ordoliberismo tedesco.

Per questi motivi considero importante e positivo il percorso avviato da Sinistra Italiana, per ridare spazio ad una politica diffusa, vissuta, partecipata e democratica. Come ha sottolineato il professore Carlo Galli su “Il manifesto” l ‘obiettivo è ”quello di ripoliticizzare la società per costruire una sinistra che vuole avere la voce e la forza per entrare in conflitto con le ingiustizie strutturali del presente modello di sviluppo e per affermare le ragioni e i diritti del lavoro, della comune umanità e della comune cittadinanza”. Va costruita una sinistra rossa e al tempo stesso realistica, plurale ma unitaria. L’Umbria, credo, puo’ e deve dare un contributo in questa direzione!

                                                                              

Mario Bravi

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