di Vito Nocera.

Il Covid resta ancora protagonista della scena. Speriamo prevalgano anche individualmente responsabilita' e prudenza. Con la riapertura delle scuole, nel caos e nei ritardi, c'è ne sara' davvero bisogno.
Un effetto l'epidemia lo ha avuto. Ha costretto la UE a sborsare un po' di risorse. Avverto pero' eccessiva celebrazione di questo. Intanto c'e' gia' troppo ritardo. Per i progetti da noi si era parlato di settimane e invece ora pare che tutto slitti a gennaio 2021.
Se tutto va bene per le prime risorse se ne parlera' tra primavera ed estate 2021. Ma infrastrutture materiali e digitali attendono da tempo, magari partissero con i tempi qui previsti.
Un po' si capisce che c'e' chi spinge per il prestito Mes. Devi restituirlo ma sarebbe piu' tempestivo. E Dio solo sa quanto sarebbe utile investire in Sanita' in questo momento.
Comunque sia l'illusione che l'Europa sia questo e' una pericolosa follia. Il nostro governo non ha fatto male in Europa. E pero' li siamo nelle coordinate del nazionalismo.
Ogni Paese, o gruppi di paesi, ha negoziato per ottenere risorse. Meglio di niente e ' ovvio. Ma una grande politica e' cosa diversa.
Se la UE resta così ( i frugali, quelli di Visegrad, quelli del Sud e poi Francia e Germania) non sfuggira' alla egemonia sovranista. Si figuri l'Italia.
Una vera strategia politica chiede una visione. Una Europa grande forza tra grandi forze. Altrimenti nel mondo si viene travolti.
Ma per questo ci vuole la politica. Un protagonismo delle famiglie politiche europee.
Che siano socialisti o popolari, conservatori o liberali, alternativi o verdi ognuno dovrà costruire disegni e progetti politici rapportandosi ai propri omologhi degli altri paesi.
Non rannicchiarsi invece ognuno dentro la propria nazione. La critica che faccio al nostro governo sta qui soprattutto. Senza politica non c'e' strategia.
E si fa sovranismo senza sovranisti. Che anche per questo non tarderanno ad arrivare, purtroppo.
Ora c'e' attesa per referendum e regionali. Comunque andra' le due forze alleate al governo temo non avranno troppo da cantare vittoria.
Troppo contraddittoria e vaga la loro alleanza. Senza sostanza politica appunto. Sia che vadano divise al voto sia in alleanze di fatto calate dall'alto.
E con una bolgia referendaria messa incautamente al servizio della contingenza politica.
Ma l'oggetto dello scambio non e' un ministero o una nomina di sottogoverno ma la Costituzione. Non sorprende che il Sì, partito con ambizioni oceaniche veda un recupero dei no.
Non tanto da rovesciare il risultato ( anni di attacchi scomposti alla dignità delle istituzioni e della politica avranno comunque il loro effetto in un elettorato confuso)
Un esito referendario che pero' rischia di indebolire entrambe le forze alleate. Troppi pochi si per dare alla rovinosa crisi Grillina una frenata. Crisi che crescera' nel combinato disposto con le annunciate sconfitte nelle regioni.
Troppi si per evitare al gruppo dirigente PD la critica di aver ceduto armi e bagagli ad antipolitica e populismo. Insomma davvero un bel guaio.
Ci fosse almeno una sinistra, anche se piccola, portatrice di idee. Ma niente, neanche questo.
Prepariamoci a giorni difficili , ma senza rassegnazione. Esplorare lavoro contemporaneo e conflitti, provare a capire la societa' lontani da politicismi sterili e inconcludenti. Ragionare e provare a costruire, nel nuovo e inedito proletariato disperso e diffuso, consapevolezza e coscienza.
Il precariato cognitivo e quello sottoposto a lavori neo schiavisti, i lavoratori immigrati che raccolgono pomodori nei campi, la grande precarieta' giovanile, i residui insediamenti fordisti e le loro vertenze anche in corso.
Senza rifuggire la sfera politica, anzi . Ma sapendo che lì - nel profondo dei processi sociali - si ricostruisce rappresentanza e democrazia.
Il resto e' fuffa giornaliera su cui non vale la pena di perdere tempo.
 

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