PERUGIA - Per evitare dubbi e mancanze, gli esperti Stefano Conti e Carla Vecchiotti della Sapienza di Roma - nominati dalla Corta d'Appello di Perugia per esaminare il Dna sul gancetto del reggiseno e sull'arma del delitto del caso Meredith - hanno chiesto al Tribunale di poter esaminare ulteriori dati scientifici prima di consegnare la loro relazione sull'appartenenza delle tracce di Dna sui due reperti che in primo grado furono attribuiti a Raffaele Sollecito e Amanda Knox, condannati rispettivamente a 25 e 26 anni di reclusione per l'omicidio di Meredith Kercher.

Dunque un'analisi complessa e a 360 gradi dopo le molte polemiche sulla contaminazione dei reperti e sulla scarsa presenza di Dna che più volte sono stati sollevati direttamente dalle difese nei confronti dei periti dell'accusa. Non si esclude, dopo queste nuove richieste da parte degli esperti, che la perizia finale possa slittare oltre quel 9 maggio che la Corte aveva previsto per la deposizione degli atti. Il 22 maggio è stata prevista la discussione in aula dei nuovi rilevamenti.

Stefano Conti e Carla Vecchiotti della Sapienza di Roma sono chiamati a dare un giudizio sulle impronte del Dna sul gancetto di reggiseno e sul coltello sulla base dei risultati già effettuati in primo grado dato che nuove analisi, per via della poca quantita di Dna, sono state reputate impossibili.

bnc
 

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