“È il momento che l'Europa si doti di una azienda farmaceutica pubblica europea, per garantire la propria autosufficienza in materia e sostenere i popoli che non sono in grado di produrre farmaci”

di Stefano Vinti // associazione culturale Umbrialeft

Ripensando all’esempio del dottor Albert Bruce Sabin, voglio oggi ringraziarlo per tutto il bene che ha fatto ai bambini di tutto il mondo. Il suo è stato un comportamento esattamente contrario a quello delle multinazionali che detengono il brevetto del vaccino contro il Covid: nonostante che la comunità internazionale abbia finanziato la ricerca con 87 miliardi di dollari, non cedono il brevetto e continuano a macinare profitti, trincerandosi dietro l'ideologia del mercato e incuranti delle decine di migliaia di morti che la pandemia produce in tutto il mondo.

È il momento che l'Europa si doti di una azienda farmaceutica pubblica europea, per garantire la propria autosufficienza in materia e sostenere i popoli che non sono in grado di produrre farmaci.

Albert Bruce Sabin, come riporta Wikipedia, “è stato un medico e virologo polacco naturalizzato statunitense, famoso per aver sviluppato il più diffuso vaccino contro la poliomielite”. Come ricorda ancora l’enciclopedia digitale, “Sabin non brevettò la sua invenzione, rinunciando allo sfruttamento commerciale da parte delle industrie farmaceutiche, cosicché il suo prezzo contenuto garantisse una più vasta diffusione della cura”. Così motivò la sua scelta: “Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo”.

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